Recensione del concerto dei Truma a cura dell'artista e potessa Domenica "Nella" Talamini
Una musica che trascina e piace a persone di tutte le età, sia che suonino brani soffusi di dolcezza come “L'insicurezza delle isole”, “Zogelo”, “Il mare” o che galoppino in una indiavolata sarabanda con “La munega mata”e “Col fio in brasso”o quando diventano evocativi con pezzi come “Truma”, “Ca' roman” e “Marea”. I musicisti hanno alle spalle 15 anni di lavoro come gruppo folk distinguendosi per una forte impronta identitaria. Un canto a gola spiegata che garantisce la vitalità ed anche la mediterraneità di un gruppo di artisti che con il mare ha un rapporto ambivalente. Sanno bene, i nostri pescatori, che il mare può essere entità madre o matrigna e così i Truma che raccontando se stessi attraverso le loro suggestioni musicali, intrecciando la poesia, alle cose della vita, alternando l'amore per la propria terra, alle conflittualità dell'esistere .
Nel loro futuro un terzo CD per la metà del 2021. A seguito della serata Tiziano Marchesan ( noto in città come Pippo Zaccaria) ha letto alcune sue poesie in dialetto rivelando la sua anima lirica. Alcune, utilizzando la rima baciata, hanno affrontato alcuni temi collegati alla città. “Ciosa...dopo” esprime l'affetto per Chioggia e per i concittadini, arrabbiati e strillanti ma fondamentalmente buoni. Con “Ciosa langue” Marchesan ha manifestato la sua preoccupazione per il patrimonio folkloristico della città chiedendosi chi lo erediterà, forte è il desiderio di conservare un passato prezioso. La poesia “La mama” è un messaggio d'amore a chi dona tutta se stessa in modo disinteressato. Tiziano Marchesan ha debuttato nel 1976 a Radio Chioggia Libera e continua ancora oggi la sua proficua attività teatrale.
Nella Talamini
Foto di Francisco Panteghini
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