Intervista a tu per tu con Giulio Tampalini del prof. Francisco Panteghini
1. Ogni concerto è unico: l'alchimia col luogo e il pubblico permette di ogni volta di aggiungere ingredienti unici. Come ha vissuto questi due difficili anni? Cosa si aspetta delle istituzioni a favore della musica?
Io, come tanti musicisti, ho vissuto il periodo della pandemia con tanta pazienza per tutto quello che abbiamo dovuto sopportare. E' stato difficile ma allo stesso tempo abbiamo dovuto fronteggiare un grande vuoto che ha innescato nuove riflessioni che si spera possano portare a un recupero della importanza del pubblico, della musica del vivo, anche per i musicisti: che riscoprano l'esperienza della musica dal vivo. Il momento in cui si crea è un avvenimento unico: da un pezzo di legno, di spago, di budello o di acciaio derivano sogni, speranze. La magia della musica è questo e vederlo dal vivo aumenta quel senso alchimistico , magico in cui ci si trova tutti uniti nello stupore ed è un momento, un atto irripetibile, insostituibile: nessun concerto in streaming ha potuto sostituire quelli dal vivo. E' stato utile, anche se drammatico, rendersi conto che non si poteva rinunciare alla musica dal vivo, nonostante tutte le tecnologie messe in campo. Cosa ci aspettiamo dalle istituzioni? Tutta l'attenzione possibile in Italia e all'estero, ci si aspetta di incentivare l'organizzazione di eventi a cui sembrano più attenti gli enti locali. Sento, vedo che tante realtà stanno muovendosi supportate per fortuna di Comuni illuminati e da questi fondi che sono stati resi disponibili. Speriamo di poter continuare così e anche meglio di prima.
2. L'esperienza di insegnante al conservatorio la mette a confronto coi giovani chitarristi: che futuro vede per loro? Cosa hanno negli occhi?
Insegnando in conservatorio, in tanti corsi e masterclass da anni ho conosciuto centinaia di giovani, e ogni anno ne incontro di nuovi. E' splendido e affascinante vedere sempre nei loro occhi il desiderio che la musica diventi non solo una attività di piacere ma una professione, un'attività quotidiana per tutta la vita. Incontro soprattutto allievi di conservatorio che hanno già maturato un'idea, una scelta nella loro vita ma che comunque a 20 - 25 anni hanno bisogno di un'ulteriore spinta, una direzione, precetti, idee, spunti musicali ma anche professionali. Oggi il mondo è paradossalmente più unito ma anche più diviso.
La pandemia ha poi creato isolamento. La tecnologia pur dandoci possibilità di comunicare ci tiene distanti, spesso tende a creare o innescare meccanismi egoistici. Tutti i social ci spingono a metterci in mostra, a inventare strategie per raggiungere consenso mettendoci in evidenza e questo a discapito dell'ascolto degli altri. Per questo dico che la musica in questo senso offre un modo per rimanere in contatto con gli altri e io trasmetto questo ai ragazzi che mirano a diventare dei professionisti, con tutto lo sforzo quello che comporta. E' una sfida personale , un impegno continuo con delle tappe obbligate ma bisogna percorrerle continuando a sognare: la musica può sedare conflitti e creare armonia tra le persone.
3. Il concerto di Chioggia del prossimo 7 settembre è dedicato alla musica spagnola: qual è il suo rapporto con quella tradizione? Cosa trasmette al pubblico?
Il repertorio spagnolo è fondamentale: la chitarra è legata fortemente a quel paese, alla sua musica popolare, ai suoi illustri compositori. E' una delle tradizione musicali europee più articolate e affascinanti col suo flamenco cantato ma sempre accompagnato da chitarra, tanto da permeare ogni aspetto della vita. Anche i compositori non chitarristi hanno spesso avuto in mente la chitarra: se pensiamo a opere di Albeniz o Granado per pianoforte sono immaginate con una tecnica e sonorità tutta chitarristica. Tra gli altri autori che suonerò ricordo in particolare Francisco Tarrega che è stato l'iniziatore di una magnifica epoca chitarristica ed è stato il chitarrista che nel 1860 ha voluto incontrare nuove sonorità che hanno dato vita alla chitarra di oggi, con la nuova struttura dello strumento che potesse sempre più accogliere le tecniche musicali polifoniche della musica classica e anche di un repertorio melodico più ampio. Collaborando con Antonio de Torres fece nascere la chitarra moderna. Quindi la chitarra è un mondo che esprime alcuni caposaldi della cultura spagnola: il ritmo, il calore, la passione, il dramma, la dolcezza infinita e il colore delle notti di spagna che è viva, profonda , spiritualmente interessante perché unisce la libertà della notte a nuove occasioni creative. Le notti di Spagna, dei giardini di Spagna sono un topos culturale e artistico a se stante. Per cui tutto questo confluisce in una serie di sensazioni che il pubblico accoglie ascoltando la musica spagnola di rara intensità.
4. Quando suona si trasfigura e spesso chiude gli occhi: dove va l'anima di Giulio Tampalini quando suona?
Belle queste domande, vanno al di là delle solite! Questa in particolare la definirei poetica! Quando suono le note sono l'ultima cosa che mi passa per la testa. Quello che mi arriva, da sempre, da quando suono è l'energia diretta, primordiale, profonda, luminosa della musica. Una sorta di vento interiore che arriva dall'alto o da dentro a pervadermi e far parte di mei. In quel momento le note, la tecnica diventa l'ultima cosa. Quando suono quel che ho dentro è l'essenza stessa della musica, mi prende come un vento che ti arriva addosso, uno scirocco che riesce a entrare dentro di te. La cosa poii più importante per me della musica è proprio questa grande forza spirituale che ci fa capire quanto tutti noi siamo preziosi, importanti e la musica ci offre speranza ma soprattutto una luce di intelletto, di spirito. Una nuova luce nell'anima. Ogni persona che suona, ogni compositore che ha messo per iscritto le proprie idee ha trascritto una parte della propria anima in musica. Grazie a questo mi sento in contatto con l'anima e lo spirito di chi scrive ma soprattutto con lo spirito stesso della musica che ci fa volare alto in un abbraccio di speranza.
A Chioggia il 7 settembre il maestro Tampalini porta il concerto per chitarra Cantos de España Costo 10,00 euro, Prenotazione obbligatoria chiamando l'Associazione Lirico Musicale Clodiense al 327 3324469 Ecco il programma.
Francisco Tárrega
Danza Mora, El Columpio, Maria, Marieta-mazurka, Sueño-mazurka
Enrique Granados
Valses poéticos op. 10
(Introducción, Melódico, Tiempo de vals noble, Tiempo de vals lento, Allegro humóristico, Allegretto-elegante, Quasi ad libitum-sentimental, Vivo, Presto, Tiempo del primo vals)
Isaac Albéniz
Mallorca; Sevilla;
Regino Sainz de la Maza
Rondeña; Petenera; Zapateado
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