Buon compleanno Zarlino!

Oggi 31 gennaio 2021 ricorre il compleanno di Gioseffo Zarlino, musicista e teorico musicale di primordine, nato a Chioggia nel 1517. I suoi genitori arrivavano dalla zona di Alessandria ma non ne conosciamo il mestiere. Gioseffo fin da giovane inclinava per gli studi, la musica e una sincera vocazione religiosa. Prese gli ordini minori dai frati Francescani del convento S.Francesco Fuori le Mura di Chioggia nel 1532, a 15 anni, insieme con uno zio paterno. Dai frati portò avanti gli studi e si avvicinò alla corrente dei frati cappuccini che aveva in Fra' Paolo da Chioggia uno dei fondatori (1479-1530). I francescani erano uno degli ordini mendicanti che la Repubblica di Venezia favoriva di contro alle ingerenze papali e ai sostenitori del Papa Re.
Questa ostilità era costata a Venezia la guerra aperta col papato di Giulio II che gli aveva scatenato contro gli Asburgo e avevano ridimensionato l'influenza veneziana in Italia. Zarlino avanza con gli studi e la perizia musicale tanto da essere citato come cantore della cattedrale di Chioggia nel 1536 e poi come organista nel 1539. Contemporaneamente portava avanti la sua formazione umanistica. Nel 1539 ottenne il diaconato e divenne poi divenne sacerdote francescano.
Grazie a questo incarico potè trasferirsi a Venezia nel tempio di S.Giovanni Elemosinario in Rialto. Venezia era allora una dei centri culturali ed economici più attivi d'Europa. Vi lavorano molti tipografi che stavano rivoluzionando la fruizione della cultura in quegli anni. Tra tutti ricordiamo il Manuzio che rese disponibili in edizioni ben tradotte e leggibili i classici dell'antichità. L'incessante guerra coi Turchi favoriva il trasferimento di studiosi oreintali e di intere biblioteche come quella dei Padri Armeni. In questo contesto vitale Zarlino venne a contatto col meglio che si poteva trovare nel campo della musica, filosofia, teologia , matematica, astronomia ma anche (sic!) alchimia e cabala. Studiò il greco e l'ebraico
Gli anni di Gioseffo sono anche quelli di forti istanze di rinnovare il cristianesimo che culminerà con le tesi di Lutero (1517) e la scissione tra cristiani, il lungo Concilio di Trento (1545-1563) in cui venne sancita la condanna come eretico delle tesi luterane e si stabiliì il rilancio controriformista della Chiesa. La repubblica di Venezia aveva un atteggiamento tollerante verso i protestanti e le altre confessioni (l'ebraismo in primis) e non accettava i diktat e le nomine papali: tutti i ruoli chiave (vescovi, abati ecc.) dovevano essere approvati dal Doge. La stessa Chiesa di S.Marco non dipendeva come oggi dal Patriarca ma era la cappella privata del Doge e delle liturgie pubbliche che incorniciavano i riti del potere veneziano. Sarà proprio lì che Zarlino culminerà la sua carriera al tempo stesso religiosa e musicale.

A Venezia divenne discepolo del famoso maestro fiammingo Adrian Willaert (1490-1562) che dirigeva la cappella ducale. Inoltre iniziò a scrivere e pubblicare di musica e non solo. Ad esempio a lui si deve una "Informatione intorno la origine della congregatione de i reverendi frati capuccini", pubblicata a Venezia nel 1579. Dal 1558 fu membro dell'accademia della fama dove conobbe Bellini, Tintoretto e Tiziano oltre al meglio degli intellettuali del tempo. Nel 1562 fece stampare in traduzione latina gli Elementi armonici di Aristosseno e gli Armonici di Tolomeo, principali opere greche antiche di teoria musicale. Nel 1565 vinse in concorso come Maestro della Cappella Ducale, incarico che tenne fino alla morte. Nel frattempo oltre che a valente organista, esperto di accordatura, compositore si era rivelato anche acuto teorico con l'opera, che ripubblicherà con revisioni per ben tre volte: le Istituioni Harmoniche di cui parleremo diffusamente nel prossimo articolo a lui dedicato.
Nel 1583 perse per un soffio la nomina a Vescovo di CHioggia. Così rimase nel suo vecchio incarico di cui avremo modo di parlare diffusamente nel prossimo contributo su questo gigante ancora poco conosciuto. Vuoi sentire un po' di musica zarliniana? Ascolta l'ottimo contributo della Fondazione Levi per il Cinquecentenario.

prof. Francisco Panteghini

Uno speciali ringraziamento al Maestro Loris Tiozzo

Immagini tratte da Wikipedia

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